La parola diamante deriva dal greco “damas” che significa indomabile. Per questa ragione assume un significato simbolico importante e viene legato spesso alla capacità di allontanare i mali per la sua incorruttibilità. Il diamante non è altro che una delle diverse forme in cui si presenta il carbonio. In questo caso la composizione atomica del carbonio è disposta secondo la forma geometrica dell’ottaedro.
Il diamante è diventato importante in gioielleria grazie alla capacità di conservare la propria lucidatura per lunghi periodi. Solo un diamante è capace di graffiare un altro diamante, ecco perché può essere indossato ogni giorno senza subire nessun tipo di conseguenza.
Il taglio rotondo del diamante è la forma più nota e usata nel mondo della gioielleria. Il taglio brillante indica un diamante con 57 faccette più una nella tavola inferiore che non sempre esiste. La grande diffusione di questo taglio ha portato ad un equivoco: il pubblico tende ad identificare i termini brillante e diamante come fossero la stessa cosa. In pratica, il termine brillante, se usato da solo, identifica unicamente il diamante a taglio rotondo. Esistono comunque moltissime altre pietre preziose che possono essere tagliate a brillante quali, ad esempio, topazi, rubini, zaffiri.
Esistono diverse tipologie di taglio per forma e dimensione che si possono adattare alle varie categorie di gioiello.
Lo zaffiro è invece una varietà di corindone, che chimicamente è ossido di alluminio. Il termine zaffiro identifica la varietà blu-azzurra del corindone, ma la stessa denominazione viene frequentemente utilizzata, unitamente a un aggettivo, per identificare qualunque sua colorazione diversa da quella blu (ad esempio la varietà rubino). Gli zaffiri possono possedere infatti i colori più diversi, dal rosa all’arancio, al porpora, al verde, al giallo fino al bianco incolore. Una volta i corindoni colorati prendevano il nome di altre pietre, seguito dal suffisso “orientale” (ad esempio i termini ametista orientale e smeraldo orientale sono oggi identificati con i nomi di zaffiro viola e zaffiro verde).
Il taglio più diffuso per tale gemma è quello sfaccettato ovale o tondo, ma non sono escluse altre tipologie, come quella a cuore o a baguette, oppure – senza sfaccettatura – a cabochon. Tra le gemme di dimensione eccezionale più celebri, va citato lo “Star of India”, di 563 carati, conservato presso il Museo di Storia Naturale di New York.
Come gemma, al contrario, lo smeraldo presenta inclusioni visibili, che rappresentano il loro segno di riconoscimento. Le caratteristiche “macchie di bellezza” sono dovute alla stessa formazione della gemma all´interno di rocce metamorfiche. Le inclusioni e le sottili fratture sono chiamate dagli esperti jardin – dal francese, giardino. Un´ulteriore caratteristica di questa pietra preziosa è la sua brillantezza unica. La lucentezza di uno smeraldo viene spesso descritta come setosa, calda, splendente e influisce in modo determinate sul colore, la purezza e il taglio. La qualità del taglio svolge un ruolo primario: un tagliatore esperto è infatti in grado di collocare le inclusioni visibili lì dove non rovinino la bellezza della gemma. Attraverso il tipico “taglio smeraldo” i famosi gradini equidistanti sono diretti a ridurre la pressione del taglio e della forma e ad accentuare così la brillantezza serica della gemma.
La storia di questa gemma inizia in Egitto: le miniere di smeraldi nella regione sudorientale, attive probabilmente dal 3500 a. C., furono riscoperte nel 1816 da Frederic Cailliaud, mineralogista francese ed esploratore. Già ai tempi di Alessandro il Grande i minatori greci estraevano smeraldi. Cleopatra, ultima regina d´Egitto, era famosa per i suoi smeraldi. Indossava meravigliosi gioielli e offriva in omaggio ai suoi dignitari smeraldi incisi con la sua immagine. Gli smeraldi erano per gli Egizi più di semplici gemme, erano potenti simboli patriottici per l´orgoglio nazionale. Cleopatra ne era consapevole e per questo, quando riuscì a consolidare il potere nel 47 a. C., rivendicò immediatamente la ricchezza mineralogica del paese. Sin dall´antico Egitto, lo smeraldo è stato collegato con la fertilità, l’immortalità, il ringiovanimento e la primavera.